sabato 19 maggio 2018

Le avventure di Gianluca SalTO18

Oggi vi racconto un'altra storia.
La storia di un bambino sensibile, così tanto da non esser compreso da nessuno. Così tanto da essere un escluso. Non troppo lontano dalla mia realtà.
Un giorno sentiva i suoi compagni di classe ridere. Incuriosito si avvicinò a loro. Per vedere cosa fosse il motivo di tanto baccano. Avevano disegnato delle storie con protagonista uno strano personaggio. Anche lui, divertito, domandò chi fosse il protagonista di quelle strane avventure. 
I compagni gli risposero che era lui.
Si chiese allora se potesse fare lo stesso. Inventare delle storie con lui protagonista. Così, su un quaderno a righe cominciò a scrivere "Le avventure di Gianluca" con a seguito dei disegni. 
Questo é l'inizio del sogno di un bambino ormai fattosi uomo. E che io ho avuto la fortuna di conoscere più di un anno fa a Firenze. 
Un uomo che non parlava. Timido, distante, sulle sue. Tant'è che ho pensato che fosse schivo, diffidente, antipatico. 
Con il tempo abbiamo imparato a conoscerci. E quando ho ascoltato questa storia e adesso che la racconto a voi, avevo ed ho i brividi. Perché ho vissuto lo stesso. Anche Io, come lui ho dei quaderni. Per lo stesso identico motivo.
Le persone entrano nella nostra vita non a caso. Oggi, avendo conosciuto lui mi sento meno sola. Meno strana e soprattutto sono convinta che questo passato in solitaria sia servito per condurci fin qui. 
Questa é la storia di un uomo dall'animo gentile. Un uomo buono che ha saputo trasformare il dolore in arte. La solitudine in storie. Quelle che oggi centinaia di persone vivono attraverso le avventure di Logren Arbor - Scrittore. 
É un amico sempre pronto ad ascoltare e che ha compreso alcuni miei brutti momenti. Adesso capisco io il perché.
É il fratello maggiore che non ho mai avuto. Un uomo che ha gli occhi di un bambino. Buoni, puri, colmi di speranza.
Gli occhi che al Salone Internazionale del Libro 2018 si sono riempiti di lacrime al suo sold out. 
Non so spiegare bene ciò che ho provato io. Ma é stato un po' come vedere un fratello al massimo della sua felicità. É stato difficile trattenere le lacrime e forse, per la prima volta, dopo tanto tempo, ho pianto di gioia. 
Aveva uno sguardo, un sorriso di un bambino incredulo, felice, emozionato e semplice, genuino. Esattamente come il suo cuore. 
Sempre più convinta che sono, anzi siamo, sulla strada giusta. Per scherzo gli dico sempre che siamo fratelli separati alla nascita. Forse in un'altra dimensione, lo siamo per davvero.
Ti auguro di continuare sempre così. E spero con tutto il cuore di essere ancora testimone dei tuoi successi. Perché ormai, quei fumetti e racconti dei tuoi compagni di classe, sono una realtà. Che rende felice te, me e centinaia di persone.
Grazie per essere entrato nella mia vita, caro amico mio.

Questo post lo dedico a te: un grande uomo buono, che ha mantenuto la genuinità di un bambino.
Ti voglio bene!

La ragazza con la valigia piena di sogni. SalTo18 andata e ritorno.

Cari amici del web,

avevo pensato di farvi una bella cronaca dei giorni trascorsi al Salone Internazionale del libro, ma fare l'elenco di ciò che è accaduto, è riduttivo. (Trovate i dettagli sul mio profilo Gioviale Concesion)
Quindi eccomi qui che, ancora una volta, lascerò fare al cuore. Lui è sempre sincero e non sbaglia mai.
Prima di partire ero disillusa, troppe cose sbagliate, troppe persone sbagliate in questa vita che ancora non sento completamente mia, un po' perché la mia indole mi porta ad amare il mondo intero, un po' perché ogni tanto inciampo perché sono distratta e un po' perché nutro tanta speranza nell'essere umano.
Tornare alla vita di tutti i giorni è stato un grande trauma. Nonostante lo sforzo fisico che faccio qui a Roma sia molto ridotto, sarei rimasta volentieri a Torino, a fare quello che ho fatto, nonostante le caviglie a fine giornata quasi non le sentivo più.
Quando descrivo questo a colleghi di lavoro credono e vedono la cosa con molta superficialità. Non comprendono che il mondo dell'arte può davvero salvarti la vita. Non risolve i problemi quotidiani, ma guarisce la malinconia, la tristezza, l'insoddisfazione, il male che si ha nel petto.
Sono sinergie che cominciano e non terminano mai. Restano chiuse nel cuore anche se non ci si vede spesso.
Ci sono artisti e artisti. C'è quello che sogna di diventare ricco e farsi un nome, quello che è innamorato di questo mestiere e vive di questo e quello che la scrittura e la lettura gli hanno salvato la vita. Un po' come me. Un po' come... beh no, aspettate. Ci arrivo tra un po'. 
Se sono partita da Roma che il cuore esplodeva e faceva male per problemi di salute e anche sentimentali, sono poi rientrata con uno nuovo di zecca e il merito è delle persone che ho avuto accanto e che desidero restino. Una strada a doppio senso dove si intersecano vite e sentimenti unici e speciali che ti arricchiscono e fanno di te una persona migliore.
Ormai è un anno e poco più che faccio fiere e un anno che conosco persone, che ho uno stretto contatto con i miei amati lettori e che la vita mi continua a donare persone meravigliose. Un anno che dico al mio amico Gianluca "Questa è l'ultima Gian" e poi, due giorni dopo siamo lì su whatsapp a parlare di quella successiva. Perché non ce la fai, non ce la fai a rinunciare ai sorrisi, agli abbracci, ai baci, alle parole sincere di chi comprende quello che hai dentro l'anima. Non ce la fai perché la quotidianità ti porta a correre, distrarti, stancarti e il cervello in automatico si spegne. Quello che ho trovato a Torino è stata una magia che credo si possa portare con noi ogni giorno della nostra vita, se solo si vedessero le cose come realmente sono. Se solo non ci soffermasse sul proprio benessere e basta, se solo ci si aprisse un po' di più all'altro e se solo si volesse dare l'importanza corretta alle piccole cose. Perché sono quelle che rendono il viaggio davvero piacevole. Avere degli obiettivi è importante, ma lo è ancora di più la strada che si percorre. E, io, sono davvero fortunata in questo.
Il salone mi ha portato tanti lettori, tante persone hanno ascoltato la mia storia e quella di Sara. Con grande interesse. Dopo anni in cui mi sono sentita piccola, piccola. In cui il mondo mi ha messo da parte, in cui pensavo di valere meno di niente, dove nessuno mai mi ascoltava veramente, ho trovato chi lo ha fatto davvero e mi ha dato il giusto valore. Non ne faccio un vanto, ma questo mi riempie davvero il petto di gioia, una gioia così grande che non so contenere, ne controllare. Sono contenta di essere stata la ragazzina strana che si isolava dal mondo. Perché? Perché mi ha condotto a questo. 
Le gioie di questa fiera sono state tante, in primis senza Emiliano probabilmente starei a casa a parlare di sogni, invece di realizzarli. Lui è la mia ciliegina sulla torta. Quindi lui è una gioia di quelle che porterò sempre con me. Per piacere, ma anche per forza... altrimenti la saga non continua eh.
L'altra grande grande gioia è stato Gianluca Villano. Per la persona che è, per il passato che ci accomuna, troppe coincidenze, troppe similitudini. E come si fa a non essere felici quando vuoi così tanto bene a una persona e la vedi fare sold out? No, non si può. E me ne porto ancora gli strascichi positivi. Quelli che ti restano scalfiti nel cuore. Sempre. Perché non dimenticherò mai i suoi occhi colmi di lacrime nel sapere di aver finito i libri. La prima volta. La sua, ma anche la mia. Altra cosa in comune. Il mio sold out successivo al suo. Ci sono tante persone che leggeranno la nostra storia. Di Logren e di Sara Kilshore. Tante persone che oltre a questo scopriranno realmente chi siamo. Un riscatto che ci meritiamo. Dovuto. 
Altra gioia sono stati tre lettori:
"Più guardo questo posto, più me ne innamoro" 
"Tu sei Veronica? Quella de La bilancia dei Mondi divisi?"
"Il vostro stand è diverso dagli altri. Trasmettete allegria. Avete dei bellissimi sorrisi".

Ecco... ho la pelle d'oca. Mentre penso a loro. 
Penso, credo ancora che questo sia un sogno, poi scopro che è reale perché in tanti mi scrivono, altrettanti ne sono stati testimoni. 
Molte, moltissime persone che mi conoscono, pensano che questa cosa della scrittura sia una stupidaggine, ma per me è stata la salvezza. Quindi li ringrazio tutti, uno per uno. Quei lettori che credono in me, ma anche chi non ci crede, perché mi stimola sempre a fare meglio.
La magia di questo gruppo chiamato Oceani di Carta, l’hanno creata Luca e Romina, anche loro fanno parte delle mie piccole gioie. Senza di loro, io e tutto il resto degli autori non saremmo arrivati a questo punto. Quindi il grazie più grande!

A seguire, dopo questo post, condividerò la storia di un bambino che tutti prendevano in giro e quella di una bimba che si isolava dal mondo perché nessuno le credeva.
Questo perché vorrei tanto che serva da esperienza a tutte quelle persone che si trovano e sentono fuori posto. La vita può sembrare ingiusta, ma semplicemente è un percorso che ci aiuta a diventare davvero ciò che meritiamo di essere. Leggete e scrivete tanto, perché è magia e questa porta a realizzare i sogni.