sabato 24 febbraio 2018

Consigli e link utili

Cari miei lettori,
in molti cuoriosi e altri scrittori alle prime armi, mi chiedete spesso cosa utilizzo per scrivere, pubblicare, promuovere i miei manoscritti.
Quindi, eccomi qui che vi parlerò di alcune cose che a me sono state e sono molto ultili nel percorso di scrittrice. 
Vi avviso però che ognuno di noi ha il suo modo e che questi miei consigli magari vanno bene per me e non per qualcun altro.

Cominciamo:

Dopo la stesura di un romanzo è importantissimo rivolgersi a un editor che corregga e renda più professionale il nostro lavoro. Mai cimentarsi nel presentarsi a una CE senza che nessuno, a parte noi, abbia letto la nostra storia. 

Due persone a cui mi rivolgo sono:

Sara Gavioli ( della quale spesso vedo i video): http://saragavioli.it/

E Francesca Argentati, la mia editor personale: https://www.facebook.com/francescargentati/

Una volta fatto leggere e correggere il romanzo, per avere un ulteriore parere, da adesso in poi mi rivolgerò anche a Extravergine d'autore. Un gruppo di editor, lettori e appassionati di letteratura che valuta e seleziona SELF di qualità: https://extraverginedautore.it/

Non cimentatevi in copertine fai da te... ognuno ha il suo lavoro. Quindi vi suggerisco di contattare loro:

Michele D'angelo e Lia Wincester 

Dopo aver dato forma al manoscritto, non proponetelo subito a un editore. Fate prima una ricerca.
Quello che vi consiglio è di rivolgervi alle CE che si interessano del vostro genere. Inutile presentare un romance se la casa editrice pubblica solo storici.

Attenzione a non cadere nei tranelli delle case editrici a pagamento, a doppio binario o che vi promettono servizi editoriali straordinari se acquistate un x numero di copie. Qui un link molto utile per stare lontani da questi mercanti di sogni:

https://www.writersdream.org/forum/forums/forum/15-case-editrici/

Prima di firmare qualsiasi contratto editoriale o se, purtroppo, siete caduti nel tranello dei cacciatori di soldi e non di manoscritti, qui un link molto utile per tutelarvi da questi signori. Si tratta di un team di avvocati che mettono a disposizione la loro attività ( in forma gratuita) e che nel loro blog mettono a disposizione articoli molto interessanti e che possono aiutarvi: http://scrittorincausa.blogspot.it/

Una volta scelto una gamma di editori a cui mandare il manoscritto, leggetevi le regole d'invio nel loro sito. Se non vi atterrete a quanto riportato perderete un'occasione e sarete cestinati.

Cosa si fa quando poi decidono di pubblicarci? Non potete starvene seduti a fantasticare il successo. Dovete darvi da fare. Partecipando alle fiere, facendo presentazioni e firma copie, girando il vostro paese, facendo tradurre il romanzo, promuovendolo tra contatti amici e non. 
Insomma dovete essere presenti fisicamente ovunque, ma anche nel digitale: facebook, instagram, twitter, wattpad. 
Non vi iscrivete a mille gruppi di letterati se poi vi ritrovate ad avere un pubblico di scrittori come voi. Piuttosto contattate blogger, appassionati di lettura, ma siate sempre garbati e adeguatevi ai loro tempi d'attesa. Essere noti fa gola a tutti, ma ci vuole tanta pazienza e soprattutto anni e anni di duro lavoro.

Cosa utilizzo io per aiutarmi con la scrittura? 

Dimensioni dei post sui social:

https://www.idearia.it/blog/infografica-dimensioni-immagini-social/#.WpEvaqjOXIV

Scritte e font: https://cooltext.com/

Per tradurre il romanzo: http://www.babelcube.com/

Per proteggere il copyright: https://www.siae.it/it/autori-ed-editori/i-registri/deposito-opere-inedite

Per impaginare: https://ilmiolibro.kataweb.it/articolo/scrivere/249563/impaginare-un-libro/

Per scrivere una lettera di presentazione: http://www.sulromanzo.it/2010/06/il-lume-dellaspirante-scrittore-lettera.html

Con questo ho finito, ma non basta. Ricordatevi che ci vogliono: pazienza, costanza, professionalità, umiltà e voglia di mettersi sempre in discussione!!!

Buon lavoro a tutti!

Veronica C. Aguilar ♥




Lia WinchesterLia Winchester



Pensieri così, guardando la luna.




I colori del cielo e la luna che saluta il sole.
Penso a te e a me. Due anime tormentate che si sono incontrate nel momento sbagliato. Ma è davvero così? C'è davvero un momento giusto o errato per incontrarsi e amarsi? Per sorreggersi, condividere, capirsi e volersi bene?
Sollevo lo sguardo e parlo alla luna. Le chiedo di portarti il mio messaggio e dirti che ci sono. Perché nel mio petto arde la fiamma di chi vuole amare ed essere amato, così come viene.
Le chiedo aiuto, per farti arrivare questo messaggio. Le chiedo aiuto per mostrarti la strada, quella che meriti.
Le chiedo aiuto pregandola di prendere un pezzo della mia felicità e condurla al tuo cuore e spero che tu questa notte la guardi come faccio io e possa ascoltarla.
Libertà. É bello essere liberi di essere se stessi. É bello lasciare libere le persone che si amano. É bello vivere alla giornata senza paura. Senza pensare troppo al domani e vedere ciò che accade.
É bello spogliarsi davanti a chi non ti giudica, ma ti capisce.
É bello e ancora più bello. É bello volare in alto, cercare il cielo, la luna, il sole e le stelle...
Ma se poi si trova un muro?
É come restare in una grande gabbia che ci dà l'illusione di essere liberi.

Tutto quello che volevo dirti (Youcanprint.it)


L'ultimo saluto - Appunti di una scrittrice che ama la vita

Ciao, sono io. Non mi riconosci? Lo so, è difficile crederlo. Vero? Sono cambiata. Almeno così sembra. Non indosso più quegli abiti stretti. Non erano adatti a me. Mi sentivo spesso soffocare. Mi mancava l'aria. Forse piacevano agli altri. Inizialmente, erano anche di mio gusto. Mi facevano sentire bella, importante. Agli occhi degli altri. Però ecco... il punto è che tornavo a casa piena di pieghe sulla pelle, un male cane allo stomaco e un formicolio tale da farmi impazzire. E poi, sai... quando mi guardavo allo specchio, non mi piacevo. E allora mi sono chiesta: vale la pena piacere a tutti e non a me stessa, oppure qui dentro, dentro queste vesti ci devo stare bene io?
Da quando ti ho conosciuto, sono cambiate tante cose. Ma non io. Strano ma vero. Io non sono affatto cambiata. Mostravo semplicemente il surrogato di un insieme di ansie, paure e fisse nate dal voler per forza piacere a tutti. Ma, quella non ero io. Nemmeno quella fragile. Perchè, alla fine io sono sempre stata non una pantera, non una tigre, non un coniglio e nemmeno un gatto. Sono sempre strata l'incrocio tra un gabiano e un leone. Mi viene da ridere, leone di spirito, non di segno. Per fortuna. 
Adesso ti sentirai offeso. Sicuramente.
Comunque. La verità è che io non sono cambiata, semplicemente adesso mostro me stessa. Non quella che ha sempre avuto paura degli altri. Paura di restare sola.
Sto bene. Grazie a te? Sì. Paradossale vero? Tu che mi hai dato della malata, dell'ambigua, della persona con seri problemi. Mi ha fatto bene questa tua violenza psicologica. Sai perché? Ha tirato fuori ME. Mi sono nascosta davvero troppo tempo dentro i panni di quella che sorride sempre, che mendica sempre amore, che lo distribuisce come se non ci fosse un domani. Alla fine sì, mi sento un po' puttana dell'amore. Insolito vero? Non vado a letto con chiunque. Eppure dono amore, dono l'anima, a chiunque.
Non va bene. Non ci si svende così. Mai. 
Troppe volte mi sono impegnata per non deludere, per dimostrare che valgo, troppo spesso ho abbozzato, finto sorrisi, compiaciuto persone, assecondato... dimenticando me stessa.
Alla fine, tu mi hai macchiato i vestiti e io me li sono strappati di dosso. Stanca, offesa, delusa, arrabbiata. E ho scoperto che lì dietro c'era tanta roba. Dietro i vestiti.
Quindi piuttosto che odiarti e disprezzarti, ti ringrazio.
Le persone come te, quelle ingrate, meschine, impulsive, cafone, maleducate, presuntuose, arroganti, servono a questo: a far uscire la vera personalità degli altri.
Ognuno di noi ha un ruolo in questo mondo. Certo che il tuo è davvero sporco, ma serve.
A me è servito. 
Adesso sembrerò più rompicoglioni del solito.
Adesso sembrerò anche io antipatica e a tratti anche egoista.
E sì, perchè sai, adesso sono davvero innamorata. Di ME STESSA. 
Non trattengo più e dico quel che penso. 
Mi metto in discussione invece di piangermi addosso.
Tiro fuori le palle senza paura di perdere chi ho vicino.
Ho carattere. Quello in realtà l'ho sempre avuto. Ma adesso ne ho di più. 
E sono davvero soddisfatta di ciò che sono. SONO IO. Semplicemente io. 
Ma soprattutto non mi colpevolizzo se certi rapporti non sono andati bene. Non si può andare d'accordo con tutti. Questo è un altro errore che ho sempre fatto. E tu mi hai insegnato. A non ripeterlo.
Quindi no, non ti odio. Mai lo farò.
Ti ringrazio, perchè tu hai rotto il guscio dal quale non riuscivo a uscire e che per troppo tempo mi ha tenuto prigioniera.
Ora vedo il mondo e sono libera. Sono un leone, ma anche un gabiano. Sono ciò che voglio.
Solo che non voglio più vederti, ne incrociarti, mi limiterò a salutarti se capita. E questo perchè forse, un po' ti sono grata. 
Ma vedi, la cosa andava gestita diversamente... e tu l'hai fatto dandomi pugni nello stomaco, ferendomi l'anima. 
E quella è livida. Ancora oggi. 
E ho deciso di scartare tutte le cose che mi fanno male. Compreso te.

Adesso è vita. Tutto in salita. Tutto di qualità e porto i vestiti che voglio, anche se agli altri fanno schifo. Ma almeno sono felice.

L'ultimo saluto - Veronica C. Aguilar

domenica 18 febbraio 2018

Tobia e Sara visti da una lettrice

Oggi il buongiorno ve lo do così: vi racconto una storia bellissima.
Quando sono stata al Lucca Comics & Games, ho incontrato una lettrice compulsiva che ha voluto acquistare una copia de La bilancia dei Mondi divisi. In tanti hanno preso questo romanzo, ma nessuno si era calato nei protagonisti così bene.
Francesca Cesari ha letto la storia tutta di un fiato e ha immaginato i personaggi. Non avrei mai pensato che qualcuno potesse davvero dargli vita. Così oltre a ingaggiarFrancesca Argentati come editor, Michele D'Angelo come illustratore per la copertina, ho deciso di far entrare nel mio magnifico team di scrittura anche lei. Qui su fb la trovate come Leanan Sidhe. Si occuperà delle tavole interne del libro.

Senza queste tre persone i miei libri non sarebbero gli stessi. Intendo portare avanti tutti i miei progetti, portando tutti loro con me. Non sono solo dei talenti e dei professionisti, ma sono appassionati. La passione è fondamentale per far arrivare ciò che vogliamo trasmettere alle persone.
Grazie di cuore a tutti e tre.
Presto una piccola anteprima della copertina del secondo capitolo! 
Qui Sara e Tobia!
Cosa vorrà dire quest'immagine?

Se volete qualche anticipazione, venitemi a trovare il 24 e 25 febbraio al Comicspark di Tivoli!!

sabato 17 febbraio 2018

La frenesia della pubblicazione - Diario di bordo

immagine presa dal web
Cari lettori,
oggi mi prendo qualche minuto per spiegare la mia esperienza da scrittrice. 
Quando sei giovane, lavorativamente parlando, la tendenza che hai è quella di avere molto intusiasmo e tanta fretta. Questi, a mio avviso, sono i mali degli scrittori che amano guardare troppo oltre e che vedono subito la meta del loro sogno.
Sono anni che mi trovo in questo campo e condividere la mia esperienza credo sia utile a molti scrittori in erba.
Abbiate entrusiasmo, ma tenetelo a bada. Non abbiate fretta. Ricordate che la meta non è solo pubblicare un libro e farsi un nome. L'importanza di un obiettivo sta nel lavoro che si fa durante il percorso e questo richiede calma, concentrazione, costanza, attenzione, cura, passione e sopratutto tanta pazienza e umiltà.
Ricordiamo sempre che un lettore si deve emozionare, deve poter calarsi bene in una storia, deve sentire ciò che prova ogni singolo personaggio e deve ricordarsi del nostro nome, non per la casa editrice che ci ha pubblicato o per la copertina più bella del mondo, ma perchè gli abbiamo toccato le corde dell'anima. Un lettore si aspetta questo, ma anche un lavoro di qualità.
La maggior parte degli scrittori, ormai, ha un lavoro fisso che non ha nulla a che vedere con la letteratura. Questo vuol dire che nei ritagli di tempo, che sono davvero pochi, bisogna staccare da tutto e tutti e concentrarsi sulla scrittura. 
Dopo aver finito un manoscritto, non bisogna subito presentarsi a una CE. Assolutamente no. Dobbiamo farlo leggere a più persone, soprattutto lettori fidati e imparziali che ci diano consigli. 
Dobbiamo affidarci a un beta e a un editor professionale. E dopo averlo riletto insieme almeno 3 volte, possiamo rivolgerci a un editore.
Da scartare tutti gli editori a pagamento. Il lettore ragiona in questo modo: ha pagato per la pubblicazione, non vale nulla. E così media, giornali o qualsiasi altro strumento pubblicitario che vogliate utilizzare.
Potete mirare anche alle Grandi CE, ma facendo sempre attenzione. Andatevi a cercare il regolamento nelle loro pagine. Quello spiega le modalità di invio. Dovete rispettarle, altrimenti sarete cestinati.
Alcune CE fanno attendere anche un anno. Non importa. Aspettate e siate pazienti. Io non l' ho fatto e dopo due anni dalla pubblicazione con una piccola casa editrice, ho letto una mail di una Grande CE. Ma era troppo tardi.
Siate umili. Accettate i consigli. Soprattutto se questi provengono da lettori compulsivi. 
Rivilgersi a una CE ed essere pubblicati, non significa che il vostro lavoro sia finito.
Dovrete viaggiare. Tanto. Mettervi in discussione. Tanto. Dovrete investire soldi e tempo. Nel modo giusto e intelligente. Due figure che non dovranno mai mancarvi, sono l'editor e un agente che vi segua passo passo nella campagna pubblicitaria. 
Non avete soldi? Ci sono tanti editor che mettono a disposizione tanti consigli ( vedi Sara Gavioli). Ci sono tanti corsi online sulla scrittura creativa. 
Ma dovrete comunque fare sacrifici per farvi conoscere.
Partecipate alle fiere. Il lettore ama conoscere prima la persona e poi il Personaggio. 
Me ne sono accorta in questi anni e ho avuto dei piacevolissimi confronti.
Insomma, cari amici del web, per mettere al mondo un libro, non bisogna solo scriverlo. Bisogna farlo nascere, crescere, curarlo e trattarlo nella maniera più giusta possibile. 
Quindi... rimboccatevi le maniche e non perdete mai la speranza.



Veronica ♥ 

Silenzio - Tutto quello che volevo dirti



 
Immagine presa dal web

I silenzi fanno male
perché siamo tutti un po' egoisti
vorremmo poter vedere sempre
sorridere chi vogliamo bene.
I silenzi a volte parlano
più di tante parole
messe in fila una alla volta
perché non si ha il coraggio di dire
per paura di non piacere.
I silenzi fanno male
ad entrambe le persone
perché sono sentimenti partiti dal petto
che si perdono nelle vene.
I silenzi sono belli quando si fa l'amore
E ci di guarda negli occhi senza bisogno di parlare.

lunedì 12 febbraio 2018

Un grido



Un grido
Che spezza
La meraviglia di un bambino
E ti riporta nel mondo
Adulto, sordo, assurdo.

Distanti e distanti
Chilometri, mesi, giorni e secondi
Ma sempre pronti
A partire e a guardarsi
Sorridersi e sorreggersi
Senza farsi cadere,
affrontare le cose
insieme con il sorriso
con una birra in mano
al bar e chiacchiere.

Un grido
Che spezza
La meraviglia di un bambino
E ti riporta nel mondo
Adulto, sordo, assurdo.

Distanti e distanti
Gli istanti, i minuti, i giorni
I mesi e gli anni
Ma nitidi nella testa
I momenti e i ricordi
Che mi riportano a te.
Compongo un numero
Che spero risponda
Che ascolti e che
Mi faccia ridere
Sperare, credere…
Ripartire…

Un grido che spezza
La meraviglia di un bambino
E ti riporta nel mondo assurdo
Che quel giorno ti ha portato via
Dove lo sguardo non arriva
Dove lo sguardo non arriva…
Ma l’amore continua a vivere
L’amore continua a esistere
L’amore è con me
Ogni istante…
Sento che ci sei.



A Rafael, con tutto l'amore che ho nel petto.
Ciao cugino ♥

Veronica 

Diario di bordo - Che ambiente preferisco quando scrivo e gli strumenti che utilizzo

Buongiorno cari lettori,
e bene sì, anche io ho i miei riti scaramantici e il mio ambiente ideale per la scrittura.
Riti scaramantici: so che può sembrare una stupidagine e un'ossessione, ma io senza HD esterno non lavoro. E ogni 15 minuti salvo copia di ciò che sto facendo.
Perché? Perchè se il computer va in panne o addirittura si brucia, io perdo tutto il lavoro. Con questo metodo almeno sono sicura di avere una copia di tutto al sicuro.
Visto che non mi basta, mi automando le mail con la copia aggiornata dei romanzi o di ciò che mi serve per lavoro e le archivo nelle cartelle specifiche come: "La bilancia dei Mondi divisi", "Copie contratti editori" e così dicendo. 
Vi garantisco che, perdere tutto quanto, non è una gran cosa, soprattutto per una persona come me che scarseggia con la memoria. Ognuno ha i suoi diferti.

Un altro piccolo rito è utilizzare sempre la stessa penna.
Io ne ho una per ogni occasione.

- La penna firma copie (di Swarovski con USB) regalatomi da un gruppo di colleghi di lavoro.
- La penna per prendere appunti mentre sono fuori e mi viene qualche idea (Penna Thun regalatomi dalla mia cara amica Isabella)
- E poi ne ho altre tre che utilizzo quando sono seduta a scrivere ( di Legami e di Mrs Wonderful). 

Io non scrivo mai solo sul pc. Mi aiuto molto con appunti, disegni, pensieri, idee. Quindi mi è necessario avere le penne, ma anche dei quaderni.
Ho un quaderno per ogni romanzo che ho scritto e un quaderno che utilizzo per annotare impegni, appunti che mi aiutino a migliorare nella scrittura. Contatti. Corsi di scrittura ed esercizi. 
In questo momento sto utilizzando un quaderno rigido e uno piccolo di Legami dove annoto tutte i miei impegni. 

Per creare un ambiente sereno e consono al mio modo di scrivere, mi chiudo in una stanza priva di distrazioni. E bene sì, io sono una distratta compulsiva. Se sono in una stanza piena di pennarelli, libri, cd, film o anche semplici cavolate come un orologio carino o un orecchino... ecco che non mi concentro e perdo tempo.

Quindi, ultimamente uso la stanza di mio fratello Alessio che non vive più con noi.
Lì ci sono gli essenziali e non ci sono tutte le cose che amo collezionare e guardare.

Quando scrivo, non mancano mai una bottiglia d'acqua e una buona tazza di tisana calda (anche in estate!). Distende i nervi e fa concerntrare, ma soprattutto non mi alzo dal tavolo ogni 15 minuti e vado in cucina a perdere tempo e sgranocchiare.

Niente tv accesa. Ovviamente. 
Tende aperte, in modo tale che entri tanta luce. Più ce ne è, meglio è. E non solo perchè non ci vedo bene, ma anche perchè la luce mi mette tanta energia.
Non posso fare a meno della musica. Ma dipende da cosa scrivo.
Ho fatto delle playlist e a seconda del genere in cui mi cimento, scelgo quella adeguata.
Quindi cuffie nelle orecchie e mi isolo da tutto e tutti. 
A volte capita che qualcuno entri in camera, mi parli, ma io mi isolo, quindi questo è un buon metodo per non essere interrotti.

Le uniche anime che permetto di entrare in camera quando scrivo, sono i miei gattini. 
Loro si mettono in un angolo e mi osservano e ogni tanto mi ricordano che c'è un modo fuori la stanza. 

Faccio una pausa ogni due ore. Esattamente come al lavoro e utilizzo molto gli allarmi del pc.
Non del telefono, perchè quello lo spengo. 

I social sono un elemento di distrazione e grossissime perdite di tempo. Quindi, quando lavoro, spengo tutto.

Mi aiuto anche con i post-it virtuali. Sono più veloci a volte.

Quando sento il collo rigido e la schiena che tira, mi fermo e faccio degli esercizi per snodare tutto quanto.  

Non forzo molto, quindi quando comincio a sbadigliare o a distrarmi anche quando gli elementi di distrazione sono quasi inesistenti. Smetto e chiudo tutto.

Questo è quello che faccio quando scrivo! Giusto per farvi conoscere anche un po' di me. 

A presto ♥ 











Un altro viaggio (da Tutto quello che volevo dirti)




E sono gli occhi di viaggia e continua a viaggiare. Senza mai arrendersi, con la speranza nel cuore.
E sono gli occhi di chi ha pianto ma continua a far sorridere ogni persona che continua a incontrare.
E sono gli occhi di chi gioca quanto è tempo di giocare, ma che ti rapiscono quando nasce l'amore.
Sono gli occhi chi di guarda dentro e sa davvero osservare, la bellezza, oltre l'apparenza e il dolore.


Tutto quello che volevo dirti - Veronica C. Aguilar 


lunedì 5 febbraio 2018

Qualcosa di me - Come nascono i miei libri






Cari amici del web,

oggi vi racconterò di come nascono solitamente i miei romanzi.
Che siano romance o fantasy, molto spesso c'è sempre tanto di mio.

A volte è capitato che facessi un sogno, come nel caso de La bilancia dei Mondi divisi: mi trovavo in una sala piena di persone e entrava una creatura che io dovevo affrontare. 

Nel caso di Ali ai piedi che trovate su wattpad, mi sono ispirata a una storia vera che ho potuto vedere da molto vicino.

Invece Prendi e vai e Stazione d'arrivo sono quasi autobiografici poichè parlo di una band di emergenti di Roma che ho avuto il piacere di conoscere.

In altri casi, i diciotto romanzi che attendono di essere ripresi dal cassetto, mi sono ispirata a scene viste in autobus, a incontri casuale, ma tutti i personaggi nei miei libri sono liberamente ispirati a persone che realmente ho conosciuto, nella maggior parte dei casei.

Non che io non sia brava a inventarne dei nuovi ( ci sono anche questi), ma credo che sia più efficace prendere spunto da persone realmente esistenti, semplicemente perchè si "sentono di più".

Con me, ho sempre un quadernino nella borsa. In caso di ispirazione scrivo. Non lo faccio sul telefono perchè sono ancora legata a carta e penna e poi, sono sempre bei ricordi che restano.

Oltre a questo, solitamente mi ispiro anche a serie tv di cui sono davvero drogata dalle quali prendo spunto e imparo anche molto. Così con la lettura. Sono tanti i libri che leggo nel corso di un anno e spesso ci trovo tante buone idee. 

Riassumendo: sogni, realtà, leggere e le serire sono frutto delle mie storie.

Ma la cosa davvero importante sono le emozioni che porto nel petto. Quelle sono sempre vere e sincere e sono molto realistiche. 

Forse è questo uno dei motivi che porta i lettori ad acquistare i miei libri, di qualunque genere siano. 

Bene, per oggi finisco qui. 

La prossima volta, magari, vi dico come organizzo la stesura di un romanzo. 

Buona giornata a tutti! ♥ 

Tutto quello che volevo dirti


Raccolta di prosa e poesia.
Un viaggio dell'anima guidato dall'incontro con una persona, destinata a cambiarci la vita.


Un alternarsi di prosa e poesia, il voler comprendere ed essere compresa, in una narrazione che a volte è malinconica e drammatica, ma che regala speranza. Veronica Aguilar si lascia andare, si arrende al cuore e ne racconta le emozioni. La penna scorre leggera, abbandonandosi alla spontaneità di un’anima che cammina nel mondo. Un amore puro, sincero, incondizionato. Parole scritte ma mai dette davanti agli occhi di chi l’ha saputa comprendere facendogli da specchio, mostrandone la sua totale interezza. Parole mai dette per paura di scoprire una reazione troppo forte da controllare con la razionalità. Parole che restano parole, ma che è un peccato disperdere nel vento


Dove lo trovi:

In libreria e in qualunque store online

In che formato:

E- book: gratis
Cartaceo


venerdì 2 febbraio 2018

Solo per oggi E- book gratis

E-book gratis solo per oggi
Offertona, solo per oggi, potete avere gratis il primo volume de La bilancia dei Mondi Divisi.



Vai nei contatti e mandami una mail!!!!









Estratto del libro:

Sai che significato ha questo simbolo?» domandai, anche se io già conoscevo la risposta.
«Non lo so, sono informazioni che ho recuperato su internet, sicuramente sono incomplete, forse sui libri che ti ha dato quella strega troveremo qualcosa in più.» Si sollevò dal letto, era nervoso.
«I demoni ammaliatori sono terreni, questa foglia rappresenta la appunto la terra. Hanno sembianze umane, ciò significa che si mischiano tra noi, dobbiamo stare attenti a chi incontriamo.» Lo indicai, ricordando ciò che avevo letto in uno dei tomi che avevo preso in libreria.
Posai i fogli sul letto e mi sollevai anche io. Tornai a guardare le foto di Tobia, lui mi affiancò, ne osservammo una che lo ritraeva durante una festa insieme ai genitori e a un altro ragazzino.
«I miei genitori si sono separati quando avevo sei anni e ho un fratello. Lui vive in Umbria con mio padre, lei invece insegna a Napoli e non c’è mai, quando torna se ne va con le amiche a giocare a carte. Ha cominciato quando lui se ne è andato di casa e quindi sono sempre solo, mi sono dovuto arrangiare ed è per questo che so cucinare, pulire e stirare» spiegò abbassando la nuca.
Mi sentivo terribilmente in colpa e non solo, perfino molto stupida. La differenza tra me e lui era che io credevo di essere l’unica a soffrire, mi lamentavo sempre e mi fermavo al problema senza andare avanti, mentre lui, nonostante avesse mille problemi, piangeva di rado. Gliel’avrei visto fare poche volte e tutte a causa mia.
«Una perfetta casalinga!» sdrammatizzai io, sfiorandogli la mano.
«Finalmente.» Si voltò verso di me, afferrandola.
«Cosa, Tobia?» Mi avvicinai al suo naso.
«Sorridi» rispose lui toccandolo con il suo.
«Ho poca voglia di farlo.» Mi staccai correndo in salotto.
«Lo so, ti ho visto sorridere solo in qualche occasione: quando guardi Daniele, quando canti e adesso... pure quando vedi me, è un onore, lo sai?»
Colpita e affondata, mi aveva studiato bene.
«Mangiamo, ora, poi ti faccio assaggiare il mio budino al cioccolato.»
Ci sedemmo e ci gustammo le lasagne della madre. C’era un profumo così buono, familiare e, nonostante quello che mi aveva detto dei suoi, quella casa emanava calore, mi sentivo al sicuro.
«Il cibo è ottimo, tutto questo mi ricorda molto mia madre. Mi manca molto.» Mi aprii.
«Cosa è successo alla tua famiglia, se posso?» domandò, mentre mi versava un bicchiere d’acqua.
«Non so se posso raccontartelo... non so di chi posso fidarmi, adesso...» Interruppi ciò che stavo per dire.
«Puoi farlo, te lo sto facendo capire in tutti i modi, ma se non sei ancora pronta, non insisto. Sparecchiamo la tavola.» Decise di cambiare discorso, comprendendo il mio stato d’animo.
Lo aiutai a mettere a posto e guardai l’orologio della cucina: si erano fatte quasi le quattro, era il caso di rientrare a casa,
alle cinque avevo gli allenamenti. Afferrai il cappotto rosso e lo zaino.
«Sicura che non vuoi che ti vengano a prendere o che ti riaccompagni io?» Si preoccupava sempre per me.
«Sicura, abito a due passi da qui, prendo l’autobus.» Mi vestii. «Bene, ti ringrazio per il pranzo.» Mi avvicinai alla porta.
«Grazie a te.» Mi accompagnò.
«Per cosa?» domandai aprendo l’ingresso.
«Di aver mangiato con me, sono sempre solo.» I suoi occhi si fecero tristi.
Non volevo andarmene. Più tempo trascorrevo con lui, più si faceva difficile staccarmene. «Potremmo farlo più spesso, se vuoi!» azzardai io.
«Allora, vostra signoria, sono entrato nelle sue grazie?» disse lui sdrammatizzando.

Morsi le labbra, cercando di trattenere un sorriso. «Ok, vado via, prima che la cosa degeneri!» Gli voltai le spalle, attraversai lo stipite della porta, la chiusi e corsi via.