sabato 17 febbraio 2018

La frenesia della pubblicazione - Diario di bordo

immagine presa dal web
Cari lettori,
oggi mi prendo qualche minuto per spiegare la mia esperienza da scrittrice. 
Quando sei giovane, lavorativamente parlando, la tendenza che hai è quella di avere molto intusiasmo e tanta fretta. Questi, a mio avviso, sono i mali degli scrittori che amano guardare troppo oltre e che vedono subito la meta del loro sogno.
Sono anni che mi trovo in questo campo e condividere la mia esperienza credo sia utile a molti scrittori in erba.
Abbiate entrusiasmo, ma tenetelo a bada. Non abbiate fretta. Ricordate che la meta non è solo pubblicare un libro e farsi un nome. L'importanza di un obiettivo sta nel lavoro che si fa durante il percorso e questo richiede calma, concentrazione, costanza, attenzione, cura, passione e sopratutto tanta pazienza e umiltà.
Ricordiamo sempre che un lettore si deve emozionare, deve poter calarsi bene in una storia, deve sentire ciò che prova ogni singolo personaggio e deve ricordarsi del nostro nome, non per la casa editrice che ci ha pubblicato o per la copertina più bella del mondo, ma perchè gli abbiamo toccato le corde dell'anima. Un lettore si aspetta questo, ma anche un lavoro di qualità.
La maggior parte degli scrittori, ormai, ha un lavoro fisso che non ha nulla a che vedere con la letteratura. Questo vuol dire che nei ritagli di tempo, che sono davvero pochi, bisogna staccare da tutto e tutti e concentrarsi sulla scrittura. 
Dopo aver finito un manoscritto, non bisogna subito presentarsi a una CE. Assolutamente no. Dobbiamo farlo leggere a più persone, soprattutto lettori fidati e imparziali che ci diano consigli. 
Dobbiamo affidarci a un beta e a un editor professionale. E dopo averlo riletto insieme almeno 3 volte, possiamo rivolgerci a un editore.
Da scartare tutti gli editori a pagamento. Il lettore ragiona in questo modo: ha pagato per la pubblicazione, non vale nulla. E così media, giornali o qualsiasi altro strumento pubblicitario che vogliate utilizzare.
Potete mirare anche alle Grandi CE, ma facendo sempre attenzione. Andatevi a cercare il regolamento nelle loro pagine. Quello spiega le modalità di invio. Dovete rispettarle, altrimenti sarete cestinati.
Alcune CE fanno attendere anche un anno. Non importa. Aspettate e siate pazienti. Io non l' ho fatto e dopo due anni dalla pubblicazione con una piccola casa editrice, ho letto una mail di una Grande CE. Ma era troppo tardi.
Siate umili. Accettate i consigli. Soprattutto se questi provengono da lettori compulsivi. 
Rivilgersi a una CE ed essere pubblicati, non significa che il vostro lavoro sia finito.
Dovrete viaggiare. Tanto. Mettervi in discussione. Tanto. Dovrete investire soldi e tempo. Nel modo giusto e intelligente. Due figure che non dovranno mai mancarvi, sono l'editor e un agente che vi segua passo passo nella campagna pubblicitaria. 
Non avete soldi? Ci sono tanti editor che mettono a disposizione tanti consigli ( vedi Sara Gavioli). Ci sono tanti corsi online sulla scrittura creativa. 
Ma dovrete comunque fare sacrifici per farvi conoscere.
Partecipate alle fiere. Il lettore ama conoscere prima la persona e poi il Personaggio. 
Me ne sono accorta in questi anni e ho avuto dei piacevolissimi confronti.
Insomma, cari amici del web, per mettere al mondo un libro, non bisogna solo scriverlo. Bisogna farlo nascere, crescere, curarlo e trattarlo nella maniera più giusta possibile. 
Quindi... rimboccatevi le maniche e non perdete mai la speranza.



Veronica ♥ 

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