sabato 24 febbraio 2018

L'ultimo saluto - Appunti di una scrittrice che ama la vita

Ciao, sono io. Non mi riconosci? Lo so, è difficile crederlo. Vero? Sono cambiata. Almeno così sembra. Non indosso più quegli abiti stretti. Non erano adatti a me. Mi sentivo spesso soffocare. Mi mancava l'aria. Forse piacevano agli altri. Inizialmente, erano anche di mio gusto. Mi facevano sentire bella, importante. Agli occhi degli altri. Però ecco... il punto è che tornavo a casa piena di pieghe sulla pelle, un male cane allo stomaco e un formicolio tale da farmi impazzire. E poi, sai... quando mi guardavo allo specchio, non mi piacevo. E allora mi sono chiesta: vale la pena piacere a tutti e non a me stessa, oppure qui dentro, dentro queste vesti ci devo stare bene io?
Da quando ti ho conosciuto, sono cambiate tante cose. Ma non io. Strano ma vero. Io non sono affatto cambiata. Mostravo semplicemente il surrogato di un insieme di ansie, paure e fisse nate dal voler per forza piacere a tutti. Ma, quella non ero io. Nemmeno quella fragile. Perchè, alla fine io sono sempre stata non una pantera, non una tigre, non un coniglio e nemmeno un gatto. Sono sempre strata l'incrocio tra un gabiano e un leone. Mi viene da ridere, leone di spirito, non di segno. Per fortuna. 
Adesso ti sentirai offeso. Sicuramente.
Comunque. La verità è che io non sono cambiata, semplicemente adesso mostro me stessa. Non quella che ha sempre avuto paura degli altri. Paura di restare sola.
Sto bene. Grazie a te? Sì. Paradossale vero? Tu che mi hai dato della malata, dell'ambigua, della persona con seri problemi. Mi ha fatto bene questa tua violenza psicologica. Sai perché? Ha tirato fuori ME. Mi sono nascosta davvero troppo tempo dentro i panni di quella che sorride sempre, che mendica sempre amore, che lo distribuisce come se non ci fosse un domani. Alla fine sì, mi sento un po' puttana dell'amore. Insolito vero? Non vado a letto con chiunque. Eppure dono amore, dono l'anima, a chiunque.
Non va bene. Non ci si svende così. Mai. 
Troppe volte mi sono impegnata per non deludere, per dimostrare che valgo, troppo spesso ho abbozzato, finto sorrisi, compiaciuto persone, assecondato... dimenticando me stessa.
Alla fine, tu mi hai macchiato i vestiti e io me li sono strappati di dosso. Stanca, offesa, delusa, arrabbiata. E ho scoperto che lì dietro c'era tanta roba. Dietro i vestiti.
Quindi piuttosto che odiarti e disprezzarti, ti ringrazio.
Le persone come te, quelle ingrate, meschine, impulsive, cafone, maleducate, presuntuose, arroganti, servono a questo: a far uscire la vera personalità degli altri.
Ognuno di noi ha un ruolo in questo mondo. Certo che il tuo è davvero sporco, ma serve.
A me è servito. 
Adesso sembrerò più rompicoglioni del solito.
Adesso sembrerò anche io antipatica e a tratti anche egoista.
E sì, perchè sai, adesso sono davvero innamorata. Di ME STESSA. 
Non trattengo più e dico quel che penso. 
Mi metto in discussione invece di piangermi addosso.
Tiro fuori le palle senza paura di perdere chi ho vicino.
Ho carattere. Quello in realtà l'ho sempre avuto. Ma adesso ne ho di più. 
E sono davvero soddisfatta di ciò che sono. SONO IO. Semplicemente io. 
Ma soprattutto non mi colpevolizzo se certi rapporti non sono andati bene. Non si può andare d'accordo con tutti. Questo è un altro errore che ho sempre fatto. E tu mi hai insegnato. A non ripeterlo.
Quindi no, non ti odio. Mai lo farò.
Ti ringrazio, perchè tu hai rotto il guscio dal quale non riuscivo a uscire e che per troppo tempo mi ha tenuto prigioniera.
Ora vedo il mondo e sono libera. Sono un leone, ma anche un gabiano. Sono ciò che voglio.
Solo che non voglio più vederti, ne incrociarti, mi limiterò a salutarti se capita. E questo perchè forse, un po' ti sono grata. 
Ma vedi, la cosa andava gestita diversamente... e tu l'hai fatto dandomi pugni nello stomaco, ferendomi l'anima. 
E quella è livida. Ancora oggi. 
E ho deciso di scartare tutte le cose che mi fanno male. Compreso te.

Adesso è vita. Tutto in salita. Tutto di qualità e porto i vestiti che voglio, anche se agli altri fanno schifo. Ma almeno sono felice.

L'ultimo saluto - Veronica C. Aguilar

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